Sicurezza nel
Laboratorio di Chimica
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La
chimica ... quotidiana!
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Appena alzati capita di fare la doccia o il bagno utilizzando acqua
calda alla giusta temperatura, sapone o bagnoschiuma,
shampoo e magari il balsamo per i capelli. Molti,
dopo la doccia o il bagno, usano creme emollienti per il
corpo o il più classico borotalco. Tutti lavano i
denti utilizzando un dentifricio.Le ragazze e le donne si
truccano prima di uscire di casa e così facendo utilizzano
ciprie, fondotinte, rossetti, profumi, lacche o gel
per i capelli, smalto per le unghie e solventi per
togliere lo smalto precedente, come ad esempio l'acetone.
I maschietti si radono, usando creme per la rasatura e successivamente
lozioni dopobarba per lo più a base di alcool.
Qualcono usa creme per il corpo, altri deodoranti ascellari,
altri ancora solo profumi a base alcoolica.
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Tutte
le mattine, prima di uscire di casa, facciamo colazione. Alcuni
di noi prendono solo un caffè (magari decaffeinato,
con tracce del solvente usato per estrarre la caffeina),
altri un bicchiere di latte, altri ancora una tazza di caffèlatte
o di thè. Per rendere più gradevoli queste
bevande, spesso usiamo aggiungere dello zucchero oppure,
se siamo attenti alla linea, dei dolcificanti ipocalorici
quali ad esempio saccarina o fruttosio. Molti mangiano
dei biscotti o del pane con nutella o burro
e marmellata o miele (tutti prodotti che, per lo più,
contengono additivi, conservanti, stabilizzanti
e coloranti).
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Nel
corso della giornata le nostre mamme sbrigano le faccende domestiche
(a volte capita anche a noi di aiutarle!) e sappiamo che, per rendere
tutto più pulito, brillante e igienizzato, usano una miriade
di prodotti per la casa: lo spray lucidante per i mobili,
la cera per i pavimenti e per i mobili, l'alcool per
sgrassare i ripiani della cucina, il detergente per i pavimenti
o in alternativa l'ammoniaca o la candeggina, l'acido
muriatico per eliminare le macchie di calcare nella vasca da
bagno, la soda caustica per sgorgare il lavandino otturato,
prodotti a base di acido solforico o acido formico
per pulire i sanitari, i detergenti per lavare i piatti,
i detersivi, gli ammorbidenti e la candeggina
per lavare i panni e la trielina o altri prodotti per smacchiarli.
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Molti
di noi praticano hobby tra i più svariati o si dedicano a piccoli
interventi di manutenzione che presuppongono l'uso di diverse specie
di sostanze e preparati: colle viniliche, acriliche
o cianoacriliche (tipo Superattak), vernici con toluene
e xilene o addirittura benzene, smalti per
ceramiche contenenti piombo o composti del piombo, solventi
(diluenti per smalti e vernici, tipo acquaragia), antitarlo
a base di diclorobenzene, prodotti a base di acidi forti
per togliere la ruggine, prodotti impermeabilizzanti
per pelli e scarpe (a base di tricloroetano e cloruro di
metilene), soda caustica, ammoniaca o gel a base
di acido solforico per decappare (sverniciare) i vecchi mobili,
distillati del petrolio (benzina, gasolio, nafta) per
il funzionamento di piccoli motori di aereomodellismo, anticongelanti
(a base di glicol etilenico) da mettere nel radiatore dell'automobile
o dello scooter, ... e tanti, tanti, altri ancora. |
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Solo
ora ci siamo probabilmente accorti della frequenza con cui, inconsapevolmente,
entriamo in contatto con sostanze o preparati pericolosi o potenzialmente
pericolosi.
Una
rapida riflessione ci porta a concludere che nell'arco della giornata
ci capita spesso di annusare, ingerire o manipolare
sostanze o preparati che hanno a che fare con la chimica.
Diventa
quindi importante sapere in che modo manipolare in sicurezza questi
prodotti per prevenire possibili incidenti o infortuni, nonchè
possibili effetti pericolosi sull'ambiente.
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Negli
ultimi trent'anni le problematiche relative alla sicurezza e alla
tutela dell'uomo e dell'ambiente, soprattutto a causa di incidenti
spesso rilevanti, come ad esempio la
nube tossica fuoriuscita dagli stabilimenti di Bophal (India)
o la fuoriuscita
di diossina dall'ICMESA di Seveso (Milano), hanno contribuito
a creare una mentalità sempre più attenta ed esigente
nei confronti di ciò che si manipola, si inala o si ingerisce.
L'Italia
ha recepito le indicazioni legislative europee e con il Decreto
Legislativo n° 626 del 1994 e successive modificazioni (ad esempio
D.Lgs 242/96) ha contribuito alla tutela e al miglioramento delle
condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori nei luoghi di
lavoro.
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Poichè gli istituti di istruzione sono luoghi di lavoro,
in quanto dispongono di laboratori, macchine, apparecchiature
ed utensili, e gli studenti sono equiparati, per legge,
ai lavoratori è evidente che il laboratorio rappresenta
il luogo ideale per gettare le basi di una cultura della sicurezza.
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La salute e la sicurezza di chi lavora in laboratorio dipendono dal
modo di lavorare di ciascuno di noi: dobbiamo essere in grado di proteggere
da infortuni e pericoli potenziali, noi stessi, i nostri compagni
di lavoro e l'ambiente circostante.
Per questi motivi è importante che ognuno di noi sviluppi la
capacità di riconoscere il rischio (chimico, tossicologico,
elettrico, meccanico, ...) e di valutare il pericolo. |
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